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Recensioni di libri che mi hanno regalato un'emozione

Dopo la pioggia

Un romanzo che cattura fin dalla prima pagina e che con delicatezza e decisione racconta una storia che ha in sé tante storie: amore per noi stessi, per la Terra che viviamo e per la conoscenza.

Questo libro è un viaggio che non ti aspetti, come uscire di casa in tempo di pandemia giusto per andare a fare la spesa e trovarti catapultato sulla cima di una montagna innevata o con i piedi che scavano la sabbia su un atollo maldiviano.
Già, perché inizi a leggere di Elena ed Ettore e del loro matrimonio alla deriva dopo due figli e tanta vita e in fondo, ti dici, dove sta la novità? Però è scritto bene e quindi vai avanti, una lettura sempre più avida, mentre Elena si rompe le palle (e da donna fai il tifo per lei) e molla il marito ad occuparsi di figli e casa e si concede del tempo: che concetto prezioso quello di tempo...

 

E qui ancor di più tutto potrebbe sembrare scontato e invece no: nelle pagine che seguono si trova l'inaspettato, c'è quel teletrasporto sull'Himalaya o a Malè mentre aspettate l'idrovolante, a voi la scelta!

Perché nella trama entrano personaggi e storie e idee e pure libri come un fiume in piena, il Tevere per l'appunto visto che il romanzo è ambientato a Roma e dintorni, e il Tevere -insieme alla Natura tutta- si incazza un po' in queste pagine e allora c'è Iroko che parla di Fukushima e Ove che ha dei sogni e Guido che cerca i tartufi e un gruppo di suore rock che da un momento all'altro ti aspetti che si trasformino in punkabbestia coltivatrici di marijuana.
Questo è un romanzo che racconta tante vite e tante cose, senza la pretesa di insegnare, ma solo di far riflettere, di piantare nel lettore il seme della curiosità su molti anzi moltissimi argomenti (e pure con la voglia di leggere almeno un paio di libri): ducentotredici belle pagine che meritano davvero di essere lette e per le quali ringrazio ancora e sempre Edizioni E/O per averle pubblicate e Chiara Mezzalama per averle condivise.


Mentre leggevo questo libro arrivava la notizia che Jumpa Lahiri l'avesse proposto per il Premio Strega con la seguente motivazione

«Come La tempesta, il capolavoro rinascimentale di Giorgione, questo romanzo si interroga sul rapporto profondo e misterioso fra natura e umanità. Anche il romanzo parla di un fiume, un ponte, le rovine. Inquadra una famiglia precisamente raffigurata. E ci troviamo in un’atmosfera burrascosa, densa di nubi, con un cielo squarciato che darà, ai personaggi ma anche al lettore, una svegliata cruciale. In questo romanzo tanto feroce quanto fine la tensione monta pagina dopo pagina. Mezzalama si interpella sul senso precario dell’innamorarsi, di mettere su una casa, di crearsi una famiglia. I punti di vista del marito e della moglie si alternano e oscillano fra passato e presente ma le riflessioni più urgenti riguardano un futuro in ballo, non solo per la coppia ma per un pianeta a rischio i cui fenomeni naturali mostrano un profondo sbilanciamento. Queste pagine affrontano, con grande compostezza e lucidità, le distanze che erodono le relazioni più intime, la vicinanza fra creazione e caos, e lo sconforto di trovarci ai limiti di un mondo sostenibile. Scritto con il massimo controllo, Dopo la pioggia arde quietamente e rivela la mano di un’artista esatta, matura e incisiva. Mezzalama ha realizzato un romanzo straordinariamente attuale, eppure, nella sua specificità, si nutre di mitologia e di una dimensione astratta attraverso la quale questa famiglia affranta diventa ogni famiglia, e questa Roma travolta dalla tempesta diventa ogni luogo sulla terra. Capiamo meglio, leggendolo, come sopportare i rovesci della sorte, come tutelare le generazioni che verranno, come resistere a tutte le incertezze all’orizzonte.»

Tengo le dita incrociate e vi informo con grande gioia che MARTEDì 23 MARZO alle 19.00 sarò onorata di presentare Chiara e il suo romanzo sulla pagina facebook di LibriDaAsporto

 


DOPO LA PIOGGIA
di Chiara Mezzalama
edizioni E/O

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La libraia è un mestiere che comporta grandi responsabilità. Certo, non quanto un chirurgo o il ministro degli Interni, ma più o meno quanto un pizzaiolo.

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